Chi pratica attività fisiche a livello agonistico o professionistico conosce senz’altro l’importanza che ha il proprio corpo nell’attività svolta.
Il corpo nella maggior parte degli sport rappresenta lo strumento principale e come tale va costantemente allenato per migliorare le performance e protetto da danni e usura.
Il più grande nemico per il corpo di un atleta è probabilmente il peso.
Perdere 1 kg di massa grassa, per un’atleta professionista, si traduce in un subito apprezzabile miglioramento delle prestazioni. Ad esempio 1 kg in meno in una gara podistica porta mediamente a -3 sec per chilometro percorso o a 1/2 sec in meno su 100m di nuoto.
Ma se il nostro obiettivo non è quello di raggiungere le vette nella propria disciplina, il discorso peso ci riguarda comunque?
La risposta è sicuramente: Sì! Vediamo perché dovrebbe interessarci mantenere in forma il proprio corpo anche per un semplice hobby.
All’aumento di peso sono legati numerosi disturbi e patologie, quali:
- Usura delle articolazioni
- Rischio di deformazioni scheletriche
- Rischio di fratture
- Ridotta funzionalità delle articolazioni
- Maggior stress muscolare (con conseguenti strappi, stiramenti e contratture)
- Infiammazione e lesione dei tendini sottoposti a carichi maggiori di quelli fisiologici
- Errata postura nella vita quotidiana con conseguenze su muscoli e scheletro
Escludiamo volutamente dal discorso i grandi obesi che oltre che alle disfunzioni sopra elencate vanno incontro a problemi più seri.
Scoraggiamo inoltre dal raggiungere il sottopeso con le sue conseguenze sulla salute e sul calo delle prestazioni.
Una precisazione da tener sempre presente quando si parla di peso è la distinzione fra peso ideale e peso forma.
Il peso ideale può esser visto come un modello di riferimento piuttosto generico dal quale non ci si dovrebbe discostare troppo. Il peso forma di un individuo rappresenta invece il peso che consente il benessere fisico e tiene conto delle attività svolte e soprattutto della composizione corporea (risulta quindi indispensabile un’analisi bioimpedenziometrica).
Perder peso, soprattutto all’inizio, può sembrare molto semplice. Ma, per ottenere un vero dimagrimento (massa grassa e liquidi in eccesso), si ha bisogno dell’aiuto di una figura professionale esperta.
Non parliamo quindi di personal trainer, farmacisti o addirittura blogger e venditori di intrugli dimagranti (quasi sempre senza la benché minima nozione di fisiologia, biochimica, dietistica, ecc).
Peso e danza
Seppur non sia uno sport, la danza è a tutti gli effetti una disciplina che richiede continui allenamenti e grande preparazione fisica al pari di un atleta.
Proprio come un atleta, il danzatore, andrà quindi incontro ai traumi ed alle degenerazioni sopra indicate.
Il sovraccarico del corpo, dovuto alle continue ripetizioni, ai grandi sforzi muscolari ed ai movimenti innaturali (basti pensare alle sollecitazioni dell’anca durante l’en dehors), viene amplificato in maniera esponenziale già da pochi chili di troppo. Un aumento di appena il 30% dal peso forma si manifesterà dopo breve tempo con i primi dolori articolari (zona lombare, ginocchia e caviglie).
Ecco alcuni tipici esempi di problematiche alle quali vanno incontro i ballerini, problematiche esistenti in ogni realtà della danza classica ma aggravate dal sovrappeso o da un’errata composizione corporea:
Tendiniti
- Infiammazione e lesione del tendine d’Achille (sollecitato in particolare dagli uomini e dal loro programma di salti)
- Infiammazione e lesione dei tendini del dorso del piede (stressati in particolare dalle donne nell’atto di spingere il collo del piede sulla punta).
Microfratture (possono trasformarsi in vere fratture)
- Dita del piede, collo del piede e malleoli (ancora una volta costretti a sopportare il peso di tutto il corpo nella scarpa da punta)
- Tibia, caviglie o ginocchia (i punti più delicati e sollecitati nella discesa dai salti).
Artrosi
L’artrosi rappresenta l’infiammazione delle articolazioni dovuta all’usura delle cartilagini.
- Ginocchia
- Caviglie
- Anche
- Vertebre (spesso si verificano molte problematiche a livello vertebrale. Ad esempio schiacciamenti ed ernie).
Alcuni studi mostrano come molti di questi disturbi possano essere evitati o posticipati semplicemente diminuendo di pochissimo il peso corporeo (-5%/-15%) e migliorandone la composizione (perdere la massa grassa in eccesso ed aumentare la massa magra).
Il peso nei danzatori, quindi, non dev’essere controllato per una semplice questione estetica fine all’immaginario dell’esile ed eterea ballerina. La dieta di un ballerino dev’essere, come per l’atleta, fine a massimizzare il rendimento durante gli allenamenti e durante le performance ma, per il professionista come per l’amatore, la dieta dev’essere anche un modo per preservare a lungo il corpo dagli infortuni e dall’usura.