È sempre più chiaro che l’infiammazione cronica è “silenziosamente” presente in molte patologie diverse tra loro e la sua accensione è dovuta in buona parte al nostro stile di vita.
Fino a pochi anni fa l’infiammazione veniva vista solo come un sintomo fine a sé stesso da curare con i giusti medicinali. Ad oggi invece è noto che l’infiammazione è fra i meccanismi principali di molte malattie, può quindi compromettere la salute ed innescare un circolo vizioso di differenti patologie.
Ecco alcuni esempi di disturbi legati ai processi infiammatori:
- malattie cardiovascolari
- malattie reumatiche
- obesità
- malattie autoimmuni
- malattie neurodegenerative
Ma cos’è l’infiammazione, e come s’innesca?
L’infiammazione è un processo fisiologico che si attiva per eliminare la causa iniziale del danno e per riparare il tessuto coinvolto. I principali attivatori dell’infiammazione sono gli acidi grassi eicosainoidi, l’ insulina e il cortisolo che attivano il fattore di trascrizione nf-kb il quale attiva l’espressione di più di 200 geni coinvolti nella risposta infiammatoria (COX-2, TNF-alpha, interleuchine, etc.). In condizioni di infiammazione cronica si ha un accumulo anomalo di ROS (Specie Reattive dell’Ossigeno) causato da un’aumentata produzione o una ridotta efficienza dei sistemi antiossidanti di difesa. Dal mancato smaltimento di queste forme d’ossigeno consegue perossidazione di lipidi, amminoacidi e proteine, mutazioni del DNA, denaturazione delle proteine, etc.
Approfondiamo questi attivatori dell’infiammazione:
EICOSANOIDI
Gli acidi grassi eicosanoidi sono ormoni prodotti da ogni cellula del corpo e regolano le funzioni di sistema immunitario, cervello e cuore. La produzione di questi ormoni avviene in seguito all’assunzione degli acidi grassi omega-3 ed omega-6 tramite l’alimentazione. Gli eicosanoidi prodotti in risposta agli omega 6 sono principalmente pro-infiammatori, mentre quelli prodotti in risposta agli omega 3 sono anti-infiammatori. Ricordiamo che gli acidi grassi omega-3 sono presenti principalmente in olio di pesce, mirtilli rossi, salmone, pesce azzurro, frutta secca a guscio, tonno e semi di lino. Gli omega-6 li troviamo negli ampiamente consumati oli di mais, soia e girasole. Solitamente consumiamo quindi più cibi ricchi di omega-6 rispetto a quelli ricchi di omega-3, il rapporto scorretto tra questi acidi grassi farà produrre più eicosanoidi pro-infiammatori e il risultato sarà un aumento dell’infiammazione.
INSULINA
L’insulina è il ben noto ormone che regola la distribuzione e l’ingresso del glucosio nelle cellule e gioca un ruolo chiave in tutto il sistema metabolico. Un’alimentazione sbilanciata verso i carboidrati, in particolare verso gli zuccheri, crea una costante iperproduzione di insulina che nel tempo perde la sua efficacia. Le cellule diventano infatti meno sensibili allo stimolo insulinico, si innesca quindi un processo definito “insulino-resistenza“.
L’aumento dei livelli di insulina determina una maggiore sensazione di fame ed il desiderio di consumare altri carboidrati. Ne consegue nel tempo l’aumento di peso, ma soprattutto l’aumento di grasso viscerale. Il grasso viscerale attiva l’interleuchina-6 con effetto pro-infiammatorio. Inoltre l’insulina stessa ha un effetto pro-infiammatorio aumentando la produzione di acido arachidonico dal quale a cascata si producono eicosanoidi pro-infiammatori.
Come possiamo vedere, la sola alimentazione sbilanciata in carboidrati, è già capace di innescare un circolo vizioso che abbraccia vari fattori infiammatori.
CORTISOLO
Il cortisolo è anche conosciuto come ormone dello stress in quanto viene normalmente prodotto in risposta ad un agente stressante. Il cortisolo è anche antagonista dell’insulina, è responsabile infatti dell’aumento di glucosio nel sangue. Nei soggetti sottoposti a stress continui si ha un iperproduzione di cortisolo con conseguente aggravarsi dell’insulino-resistenza. Questo ormone innesca inoltre una serie di meccanismi deleterei per l’organismo:
- tendenza al sovrappeso,
- deposizione di grasso addominale,
- diminuzione delle difese immunitarie,
- predisposizione all’osteoporosi,
- aumento delle dislipidemie.
Ancora una volta, partendo da uno squilibrio derivante dall’alimentazione, andiamo incontro all’attivazione di diversi circoli viziosi quale quello che mette in relazione la permeabilità intestinale con differenti infiammazioni. L’aumento della permeabilità intestinale, frequente conseguenza del deficit immunitario, può infatti favorire la diffusione di patogeni nell’organismo aumentando così, oltre che l’infiammazione intestinale, numerose infiammazioni periferiche.
L’IMPORTANZA DELLA VITAMINA D
Non bisogna sottovalutare l’importanza della vit. D, la cui funzione più nota risulta la regolazione dell’omeostasi del calcio, nella modulazione dei processi infiammatori. Da circa 30 anni è diventato chiaro che il ruolo della vitamina D va ben oltre la regolamentazione dell’omeostasi del calcio, questa vitamina ha infatti una grossa influenza sul sistema immunitario. Molti studi dimostrano una correlazione tra i livelli di vit. D con l’incidenza e la gravità di malattie autoimmuni, importanti fonti d’infiammazioni.
Una volta capiti quelli che sono i meccanismi fisiologici che attivano l’infiammazione, vediamo come possiamo combatterla con una corretta alimentazione e uno stile di vita sano.
Ecco alcuni consigli:
- Distribuire maggiormente i pasti durante la giornata (4-5 pasti al giorno)
- Preferire carboidrati a basso indice glicemico riducendo i carboidrati raffinati
- Scegliere cibi antiossidanti ricchi di polifenoli (frutta e verdura)
- Come fonte di grassi preferire l’olio di oliva e la frutta secca
- Mantenere un corretto rapporto Omega-3/Omega-6
- Evitare o moderare il consumo di alcool, caffè e fumo
- Mantenere un peso corporeo idoneo
- Svolgere regolarmente attività fisica
- Ridurre quanto più possibile lo stress!
Quando con la sola alimentazione non riusciamo ad assumere la giusta quantità di sostanze antiossidanti si trovano in commercio numerosi integratori a base di sostanze antiossidanti come quercetina, curcuma, resveratrolo, vit. D, etc.
È ormai noto quanto l’alimentazione e lo stile di vita possano influenzare il nostro benessere e l’insorgenza di molte patologie. Il consiglio è quello di rivolgervi ad una figura professionale con le giuste competenze che sappia guidarvi nella corretta alimentazione senza farvi cadere in carenze nutrizionali e non cercare soluzioni “fai da te” online dove si trovano le più svariate diete senza criterio o nel migliore dei casi diete ben ponderate ma non adatte alla propria persona.