Molti pazienti soffrono di dolori e crampi addominali, bruciore di stomaco, nausea, alitosi, meteorismo ed altri fastidi addominali e dell’apparato digerente. Si tratta quasi sempre di gastrite ovvero l’infiammazione della mucosa di rivestimento dello stomaco.
La gastrite può presentarsi sotto due forme: acuta o cronica.
Gastrite acuta
Questa forma di gastrite è quasi sempre legata ad una cattiva alimentazione, ad eccessi, al consumo di alimenti piccanti, di alcool o altri cibi infiammatori. È un disturbo momentaneo che il nostro organismo risolverà senza aiuti esterni (al massimo qualche piccolo trattamento per ridurre i fastidiosi sintomi) e che non deve darci particolari preoccupazioni.
Qualora i sintomi dovessero protrarsi nel tempo o ripresentarsi frequentemente, potrebbe trattarsi di gastrite cronica ed occorre sicuramente intraprendere un percorso terapeutico.
Gastrite cronica
In presenza di sintomi persistenti o frequenti possiamo sicuramente parlare di gastrite cronica. La gastrite cronica è la stessa infiammazione, con la stessa sintomatologia della gastrite acuta ma con una comparsa spesso lenta e graduale. Ci si accorge infatti di soffrirne quando oramai l’infiammazione è ben radicata.
Le cause possono esser ritrovate anche in continui eccessi di una cattiva alimentazione, in abusi di farmaci e di alcolici o in alcune malattie autoimmuni. Ma le principali cause di gastrite cronica sono sicuramente psicosomatiche (stress e sua conseguente somatizzazione) e batteriche.
Gastrite da H. pylori
L’Helicobacter pylori è un subdolo batterio del quale non sono ben note le cause di trasmissione. Il mezzo di contagio più frequente è comunque quello alimentare, il batterio è infatti presente nell’acqua ed in molti alimenti di origine vegetale ed animale.
L’H. Pylori preferisce ambienti acidi e per questo riesce ad insediarsi nelle mucose gastriche resistendo ai ph estremi che raggiunge quest’organo. È un batterio subdolo (non che la maggior parte di essi siano migliori!) perché insediandosi nelle mucose, riesce innanzitutto ad alterare ed alzare il ph, meccanismo che gli permette di sopravvivere, ma riesce anche a sfuggire alla risposta immunitaria locale facendo così aumentare l’infiammazione.
Man mano che il batterio si diffonde, si diffonde anche l’infiammazione mentre la mucosa si riduce lasciando i tessuti dello stomaco esposti ai succhi gastrici senza alcuna protezione. In questo modo, come conseguenza dell’infezione e dell’infiammazione da H. pylori, si formano delle ulcere.
Uno dei motivi per i quali una gastrite non dev’essere mai sottovalutata, è che le ulcere gastriche appena descritte portano ad un’atrofia gastrica. Dopo quest’atrofia le cellule danneggiate si trasformano generando metaplasie che possono poi sfociare in un carcinoma gastrico, un tumore dello stomaco.
Trattamenti tradizionali
Come troppo spesso accade il primo trattamento in caso di gastrite (che sia acuta o cronica) è sempre rappresentato da farmaci palliativi che puntano ad un benessere immediato e momentaneo agendo sui sintomi e non sulle cause. In questo modo si crea una dipendenza dal farmaco per ricercare sempre il benessere quando poi l’infiammazione si sta silenziosamente espandendo. Un abuso degli antibiotici ha inoltre generato una resistenza in molti ceppi batterici rendendo meno efficaci queste terapie.
Un primo passo terapeutico deve invece esser sempre rappresentato da un cambiamento nell’alimentazione. Questo cambiamento può essere o un miglioramento delle abitudini prima che l’infiammazione diventi cronica o un piano alimentare specifico che miri ad alleviare cause e sintomi di quest’infiammazione.
Molti alimenti risultano inoltre dei validi alleati delle terapie in quanto rappresentano dei naturali antimicrobici, antinfiammatori e protettori della mucosa gastrica. Ne sono un esempio zenzero, curcuma, crucifere, mirtilli e molti altri “super food”.
Vanno ovviamente evitati tutti gli alimenti ultra-processati, quelli troppo speziati, le bevande gassate, l’alcool, gli alimenti troppo caldi ed altri alimenti che non giovano alla digestione.
È inoltre noto da numerosi studi l’effetto positivo dei probiotici, in particolare L. reuteri, L. casei e L. GG, nell’eradicare e contrastare la proliferazione di H. pylori nelle gastriti batteriche. L’integrazione dei giusti probiotici è anche fondamentale nel ristabilire l’equilibrio del microbiota intestinale, importante arma contro l’H. pylori, che risulterà sicuramente danneggiato dai farmaci antibiotici ed antinfiammatori.
Va anche sottolineata l’importanza del ridurre ansia e stress per tutti i soggetti che soffrono o rischiano di soffrire di quest’infiammazione gastrica. Ne giovano lo stomaco e la vita!