Ogni giorno siamo bombardati da pubblicità che sponsorizzano ogni genere di prodotto alimentare in versione senza zucchero. Guardiamo con un po’ di attenzione in più queste “fantastiche” bibite light che ci promettono: stesso gusto, senza zuccheri e 0 calorie. In pratica il paradiso per bambini e adulti golosi che cercano di tenere peso e zuccheri sotto controllo.
Ma non sarà troppo bello per essere vero?
È oramai dimostrato e risaputo quanto il consumo di junk food ed alimenti industriali (bevande, merendine, cibi pronti, ecc) sia strettamente correlato ad obesità, diabete, malattie cardiovascolari, sindrome metabolica ed altre malattie sistemiche.
Con l’aumento di queste malattie e della consapevolezza su alimentazione e salute, le grandi multinazionali hanno ben pensato di mettere al sicuro le proprie vendite. Sono arrivate così sul mercato le alternative light che assicurano “gusto senza conseguenze”. Ma alcune volte la soluzione al problema rappresenta essa stessa un problema pari o maggiore.
Cosa contengono le bibite light?
La maggior parte delle bibite light contengono dolcificanti quali aspartame, acesulfame K o sucralosio, spesso nascosti dietro sigle e numeri. Con il loro potere dolcificante 150-200 o addirittura 600 volte maggiore rispetto al saccarosio (il nostro comune zucchero) permettono di ridurre drasticamente le calorie mantenendo il gusto dolce.
Questi dolcificanti sembrano la soluzione definitiva al problema dell’obesità legata all’assunzione di junk food e nello specifico delle bibite zuccherate.
Ma non è tutto oro quel che luccica!
Tralasciando i dubbi ancora circolanti sulla loro cancerogenicità, molti studi dimostrano che l’assunzione di dolcificanti artificiali, malgrado le loro poche o nulle calorie, provochi un aumento di peso correlato ad un aumentato senso di fame ed altri disturbi metabolici.
Ma come si può spiegare questo fenomeno?
Ogni volta che assumiamo degli zuccheri, i livelli ematici della glicemia aumentano ed il nostro organismo, per evitare scompensi, stimola la produzione di insulina nel pancreas che subito riporta la glicemia ai valori fisiologici.
Con l’assunzione di bibite light, quindi senza zuccheri ma con dolcificanti artificiali, il nostro organismo reagisce nella stessa identica maniera di quando si assumono bevande zuccherate.
Indipendentemente dal reale apporto nutrizionale, il complesso sistema psico-neurologico del nostro organismo risponde allo stimolo del gusto dolce inviando un segnale. Questo segnale attiva la risposta del pancreas e quindi dell’insulina che, nel caso dell’assunzione di dolcificanti, non trova nel sangue il glucosio che si aspetterebbe di dover smaltire.
Si va così incontro ad un fenomeno chiamato craving, un desiderio irrefrenabile di zuccheri quasi come se fossero una droga! Questa “necessità” è amplificata, rispetto ad altre dipendenze, dal fatto che l’assunzione di zuccheri, anche se irreale, stimola la produzione di dopamina, un ormone responsabile del piacere (ecco perché nei momenti di sconforto mangiamo cioccolata). Sempre l’assunzione “irreale” di zuccheri blocca anche la risposta alla leptina, l’ormone responsabile della sazietà.
Bibite light e diabete
L’American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato che il consumo quotidiano, anche di una sola bevanda light, aumenta significativamente il rischio di incorrere nel diabete di tipo 2 ed in altre malattie come: ictus, ipertensione, malattie cardiovascolari, sindrome metabolica, ecc.
Assumere bibite light rappresenta semplicemente un “inganno” per il nostro organismo. Ma il vero inganno è verso noi stessi, come abbiamo osservato, le bibite light sono leggere solo nel nome. In realtà ci inducono ad un significativo aumento del peso e del girovita!
Per tenere peso e diabete sotto controllo è pertanto opportuno evitare tutte le bibite artificiali senza eccezione per le bibite light.
Non occorre però esser terrorizzati da queste bevande. Come sempre “è la quantità che fa il veleno”!
Il consumo sporadico di bevande light può aiutare a ridurre l’apporto calorico di un pasto una tantum. Ma, il messaggio 0 calorie e 0 zuccheri, non deve portarci a credere che il consumo regolare di questi alimenti non abbia conseguenze.