La prima verità sul colesterolo e sull’ipercolesterolemia è che molti aspetti risultano ancora sconosciuti, questo ha contribuito a creare falsi miti su questa patologia e soprattutto su una molecola fondamentale per il nostro organismo!
Colesterolo ed ipercolesterolemia
Prima di esaminare i punti inerenti l’alimentazione, occorre un breve riepilogo di cos’è il colesterolo e cosa comportano i suoi livelli eccessivi nel sangue.
Il colesterolo è un lipide indispensabile al corretto funzionamento del nostro organismo. Svolge numerose attività, ed eccone alcune tra le principali:
- Funzione plastica: nelle cellule il colesterolo contribuisce a costituire la membrana plasmatica.
- Comunicazione cellulare: alcune vescicole trans-membrana, che consentono la comunicazione fra due o più cellule, sono costituite proprio da questo lipide.
- Formazione della bile: la bile, utile alla digestione, è composta da diverse sostanze, una di queste è proprio il tanto demonizzato colesterolo.
- Al fine di un corretto sviluppo embrionale è indispensabile l’intervento del colesterolo.
- Rappresenta il precursore di alcuni ormoni steroidei (ad esempio il testosterone).
- Anche la vitamina D richiede l’intervento del colesterolo perché possa essere sintetizzata.
Con queste premesse il colesterolo sembra avere più effetti positivi che negativi!
Elevati livelli ematici di colesterolo portano ad una patologia che colpisce circa la metà della popolazione italiana: l’ipercolesterolemia. Familiarmente conosciuta come “IL colesterolo”!
La più comune distinzione fra le tipologie di colesterolo è quella fra HDL ed LDL, noti rispettivamente come colesterolo buono e colesterolo cattivo.
L’HDL ha l’apprezzato compito di portare il colesterolo dalla periferia (cellule e vasi sanguigni) verso gli organi che lo utilizzeranno e che lo smaltiranno. Questo meccanismo riduce anche i livelli di LDL.
L’LDL ha invece l’ingrato compito inverso, ovvero portare il colesterolo dagli organi verso le cellule. Durante questa sua funzione, le molecole in eccesso si accumulano nei vasi sanguigni formando delle placche aterosclerotiche che sono alla base delle malattie cardiovascolari.
Cause e fattori di rischio
Quali siano le cause scatenanti questa patologia, ad oggi non è sempre perfettamente chiaro. Senz’altro l’ereditarietà è uno di questi fattori, ma non l’unico.
Un’alimentazione ricca in acidi grassi saturi ed acidi grassi trans senz’altro è un altro fattore importante. Questi grassi sono purtroppo contenuti in molti alimenti quotidiani come le carni rosse, i prodotti caseari e soprattutto gli alimenti industriali o ultra-processati.
Le donne presentano una predisposizione genetica maggiore, in particolare quando entrano in menopausa.
Ciò che più risulta interessante è la correlazione e lo stretto legame con altre patologie (ad esempio il diabete) in cui una delle due può essere indistintamente causa o effetto.
Inoltre, la presenza di due o più patologie metaboliche, può esser causa di un’unica condizione ben più grave: la sindrome metabolica!
Colesterolo endogeno ed alimentare
Dopo questa premessa possiamo esaminare il primo vero falso mito.
Meno del 20% dei livelli ematici di questa molecola sono di origine alimentare mentre il restante 80% è di origine endogena, ovvero auto-prodotto dall’organismo.
Come già detto l’organismo ha assoluta necessità della presenza di colesterolo e di conseguenza lo produce autonomamente nel fegato, nelle ghiandole surrenali e nelle ghiandole sessuali.
Al pari delle capacità di auto-produzione, l’organismo ha anche proprietà di auto-regolazione. Introducendo colesterolo con l’alimentazione, infatti, un organismo sano è capace di regolare la produzione endogena così da avere sempre valori regolari.
In una macchina pressoché perfetta, qual è il nostro organismo, un piccolo errore (probabilmente genetico) o uno dei fattori già citati possono generare disequilibri ed ipercolesterolemia.
Dopo tutte queste considerazioni, la prima cosa che si può affermare con relativa certezza è che non è fondamentale guardare al contenuto di colesterolo negli alimenti quanto, come già detto, al loro contenuto di acidi grassi saturi e trans.
Curare e prevenire
Al giorno d’oggi esistono cure farmacologiche per l’ipercolesterolemia. Purtroppo, come spesso accade, tali cure sono ben poco tollerate ed hanno anzi molte ripercussioni negative sulla salute del paziente.
Con l’alimentazione è sicuramente possibile prevenire la condizione di ipercolesterolemia. Allo stesso modo, intervenendo in ritardo, è possibile mantenere o far rientrare i livelli di colesterolo nel sangue a valori normali.
In caso di patologia oramai ben consolidata, l’alimentazione è indispensabile a contenere l’uso di farmaci e di conseguenza ridurne gli effetti collaterali.
È apparentemente semplice ipotizzare una dieta corretta: limitare gli acidi grassi saturi, consumare molte fibre e molti acidi grassi insaturi, ecc.
In realtà esistono molte variabili da tenere in considerazione. Un piano alimentare deve come sempre mantenersi vario per evitare carenze. Esistono inoltre molte regole che fanno propendere per un alimento piuttosto che per un altro, anche se apparentemente dannoso (un classico esempio risultano le uova, per anni escluse da ogni dieta).
La presenza o la possibile presenza di un’ulteriore patologia stravolge ancora una volta questo piano alimentare. L’interazione fra alimenti risulta importantissima anche se spesso trascurata in quanto complica molto l’elaborazione di una dieta.
Infine, come per altre condizioni, è appurato che l’attività fisica, al pari dell’alimentazione, procura immediato e palese beneficio all’ipercolesterolemia.
Come sempre educarsi a mangiar bene non significa dover affrontare rinunce. Una corretta alimentazione fin da bambini aiuta il nostro corpo a crescere sano, ad evitare molte patologie ed a ritardare l’insorgere delle altre. Una corretta alimentazione, con gusto e senza rinunce, ci sarà d’aiuto ad affrontare al meglio ogni nostra giornata!
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