Cos’è il grasso essenziale?
Prendiamo in considerazione la massa grassa totale del nostro organismo, questa è costituita da trigliceridi, grasso di deposito (quello di cui vorremmo liberarci!) e da grasso essenziale. Se il grasso essenziale (o grasso primario) dovesse scendere al di sotto di una certa percentuale, avremmo un soggetto non perfettamente in salute!
In percentuali moderate nessun grasso è da demonizzare: i trigliceridi hanno la funzione principale di riserva energetica ed i grassi di deposito fungono da isolante termico e da protezione dai traumi.
I tessuti adiposi essenziali, invece, hanno principalmente il compito di proteggere alcuni organi ed apparati come ad esempio il sistema nervoso centrale, il midollo osseo, i reni, la milza, ecc.
Differenza uomo-donna
Il corpo umano è da sempre considerato una macchina perfetta e le differenze nella composizione corporea ne sono un’evidenza. Un soggetto di sesso maschile dovrebbe avere percentuali di grasso inferiori rispetto ad un soggetto di sesso femminile.
Entrano in gioco, come sempre, numerosi fattori che faranno variare questi valori ma che manterranno comunque la percentuale maggiore a favore della donna. Ad esempio:
Tornando invece al grasso essenziale, avremo i seguenti valori:
Questa differenza è dovuta proprio alla funzione cardine di questo tessuto. La donna, per sua natura, avrà accumuli di grasso essenziale disposti a proteggere le ghiandole mammarie e l’apparato riproduttore. Inoltre i maggiori depositi di grasso essenziale (e parte anche di quello sottocutaneo) saranno fondamentali per nutrire il feto durante la gravidanza.
Carenza di grasso essenziale nella donna
Una carenza di questi tessuti può avere conseguenze piuttosto serie. Un primo sintomo facilmente osservabile è una situazione di amenorrea (l’assenza del ciclo mestruale). Molti ormoni sono “liposolubili” (lipo- solubile = che si scioglie nel grasso), hanno perciò bisogno di una certa percentuale di grasso per poter svolgere il proprio lavoro. Inoltre le reminiscenze ancestrali del nostro organismo vedono la carenza di lipidi come una situazione di vita precaria in cui una donna avrebbe difficoltà di sopravvivenza, a maggior ragione dovendo alimentare anche il feto.
Altra conseguenza dello squilibrio ormonale, sempre legato alla carenza di grassi, è la difficoltà nella regolazione del processo di “produzione-riassorbimento” della materia ossea con ripercussioni sulla formazione dell’apparato scheletrico (Osteopenia). L’osteopenia è inoltre precorritrice dell’osteoporosi, problema con il quale potrebbe combattere la donna in menopausa.
Carenza di lipidi primari significa anche deficit immunitario, danni al sistema nervoso, restringimento degli organi e molti altri problemi più o meno gravi.
Carenza di grasso negli atleti
Parlando brevemente degli sportivi, in aggiunta ai sopracitati problemi, dobbiamo considerare che in assenza di riserve energetiche (principalmente grassi), il muscolo inizierà ad utilizzare le proteine come fonte di energia a discapito del muscolo stesso che non solo non potrà crescere ma non potrà neanche rigenerare le fibre morte o danneggiate.
Alcuni alimenti hanno proprietà tali da ridurre o evitare alcuni sintomi, necessità che potrebbe verificarsi ad esempio con atleti professionisti che avranno per forza di cose valori di grassi al limite senza possibilità di aumentarli.
Gli “allenatori” che chiedono agli atleti di scendere sotto determinate percentuali di grasso sono degli incompetenti che mettono a rischio non solo la salute dell’atleta ma anche la stessa prestazione sportiva!
Perché affidarsi ad un professionista?
Per conoscere la nostra composizione corporea (quindi anche la percentuale di grassi) non possiamo basarci su calcoli empirici. Peso, altezza e BMI non sono sufficienti a darci queste informazioni. Informazioni molto utili anche per altri scopi (localizzazione del grasso in eccesso, determinazione della massa magra, acqua nel corpo) al fine di prevenire e combattere altre patologie.
Esistono diversi metodi per avere questi dati, i più diffusi ed affidabili sono la plicometria e la bioimpedenziometria.
Questi test vanno eseguiti da professionisti capaci di eseguirli, di interpretarli bene e di trovare risposte attentamente studiate.
Un bravo nutrizionista o un bravo medico dell’alimentazione sapranno elaborare un piano nutrizionale personalizzato che porti ad un perfetto equilibrio, grazie anche all’attività fisica, fra massa grassa e massa magra, riducendo i grassi di deposito ai valori più bassi ma pur sempre in un range ottimale.